Paolo Deganello Architetto
Intemporal Duets
Arts on Chairs, Paredes, Portogallo.
Anno: 2012
Realizzato da VIRIATO Hotel Contrat
Esposta: Triennale Design Museum Settima Edizione (Aprile 2014, Febbraio 2015) a cura di Silvana Annicchiarico e Beppe Finessi.
Il destinatário di questo progetto é Manoel de Oliveira che mi há chiesto “una sedia per pensare”.
Una sedia per pensare è una sedia che deve permettere una posizione del corpo anche inclinata, non solo eretta, in modo da poter appoggiare tutta la schiena e anche la testa che devono essere completamente adagiate, sostenute in posizione di riposo…. per meglio pensare.
Questo corpo adagiato comporta un poggia piedi e in questa posizione le braccia devono poter trovare un appoggio che è diverso da quello della posizione della schiena eretta. Il tema della sedia in legno diversamente inclinabile ha dei precedenti importanti nella storia della sedia :la “Sitz machine” di Josef Hofmann del 1905 prodotta da Jacob & Josef Khon e “La siesta medizinal “ di Hans and Wassili Luchardt. del 1938 prodotta da Thonet AG. La prima prevede una variazione dell’inclinazione manuale,spostando lo schienale sulle diverse posizioni,la seconda è una sedia a sdraio con una divesa inclinazione generata dal movimento del corpo.
Anche INTEMPORAL ,pur restando una sedia vuole offrire a Manoel de Oliveira la possibilitá di adagiarsi sullo schienale , gradualmente, sempre sostenuto, nelle diverse posizioni, da due enfatici braccioli che,aiutano il sollevarsi e diventano poi poggia gomiti. Lo schienale cede sotto il peso del corpo perché realizzato con un particolare stratificato in betulla ,prodotto in Finlandia, leggero, normalmente usato nell’aereomodellismo, un legno sofisticato che offre sia flessibilitá e elasticitá che resistenza alla rottura anche sui piccoli spessori (in questo caso 5mm).
La deformazione dello schienale è accompagnata da una leva incernierata sul bordo posteriore del sedile che aiuta e regola l’inclinazione dello schienale al variare dell’inclinazione del sedile ottenuta spostando l’appoggio del corpo. La leva garantisce un angolo sedile/ schienale ottimale.
Il resto della sedia é un testo figurativo molto articolato e complesso come sono i testi ,le storie, i personaggi e i paesaggi dei film di Manoel de Oliveira e come cercano di essere i miei utensili : dei prodotti che si raccontano e si scoprono nell’uso. Qui come in altri miei progetti i materiali inanimati ma “naturali”,in questo caso: legno,lino sisal o paglia,cuoio, alluminio,si modellano e acquistano forme plastiche sensuali capaci di accogliere un corpo animato e raccontare nella complessitá dell’articolazione delle parti ,il piacere dell’uso. Il dialogo tra la forma del corpo e la forma dell’utensile e´ cosi la ragione prima anche di questo progetto.Il bracciolo è allora,ad esempio, un legno massello di pino portoghese,perché questo progetto propone di valorizzare i materiali locali,del distretto di Paredes,ed è scavato, modellato in funzione dalle diverse posizioni dell’appoggio delle braccia al variare della posizione dello schienale.Il poggia testa è quasi un fiore di petali di cuoio su cui morbidamente adagiare una mente che pensa.
Tra lo stratificato di betulla e il corpo di chi si siede è previsto un telo in lino grezzo,un amortizzatore tra la durezza del legno e la morbidezza del corpo che per la prorpietá del lino puó eliminare il rischio di sudore L’alluminio come il legno è un materiale perfettamente riciclabile e per questo attuale,contemporaneo. Ho studiato giunti di connessione legno/ alluminio fatti in legno povero ma duro (robinia) e collante,in alternativa a quelli normalmente usati, in plastica rigida stampata o in pressofusione di alluminio. I giunti sono resi intenzionalmente visibili nel disegno della sedia, (di solito il giunto viene occultato all’interno dei materiali giuntati) per mostrare sia la necessitá oggi di dare forma anche al disassemblaggio delle parti e sia promuovere l’attualita di questa combinazione legno/alluminio che arrichisce moltissimo possibili nuove applicazioni del legno. Il legno massello dei braccioli è finito con superfici lucidate ma non col poliestere bensi cerate nelle parti a contatto col corpo e ha superfici segate e levigate ma lasciate grezze nelle parti non a contatto del corpo per mostrare la ricchezza figurativa di questo materilae e il fascino di un non finito,che si colora dell’uso nel tempo, pregio dei soli materiali naturali.