Paolo Deganello Architetto
Scuola a climatizzazione naturale
Anno: 1979
Progetto
Progetto di Paolo Deganello (Capogruppo) con Gilberto Corretti, Franco Gatti, Roberto Querci. Consulenti: Roberta Bartolini, Giovanni Del Signore, Erica Dozio, Alberto Magnaghi.
Gioco, sperimentazione, studio, socializzazione, conoscenza, appropriazione della natura devono risultare momenti integranti di un processo didattico che ponga il bambino ocme il centro del processo conoscitivo, come soggetto critico dei modelli culturali fondati sulla sperimentazione delle funzioni e dei ruoli, come "separatezza" immanente
all'astrazione del processo conoscitivo "ruolizzata". Impostare una scuola fondata sulla "climatizzazione naturale" non può non costituire un'operazione tecnicistica di "risparmio energetico" , ma deve contenere " in sé" valenza educativa.
I fattori di climatizzazione (sistemi passivi) sono intesi come parte attiva del messaggio dell'ambiente; la scuola tende a configurarsi come laboratorio sperimentale di rapporti sociali e di rapporti uomo - natura.
Le tecniche di climatizzazione naturale da noi scelte sono: la circolazione dell'aria per effetto "camino", l' "effetto serra", l'accumulo termico sotto forma di vespaio, l'interramento parziale della pareti esposte a nord, nord - est e nord - ovest. L'intero edificio, escluse le aule ed una piccola parte della palestra, è coperto da un collettore ad aria di grandi dimensioni
che svolge sia funzione di climatizzazione che di copertura, realizzato con una struttura reticolare chiusa tra una superficie traslucida in polycryl, materiale già sperimentato per collettori, e una controsoffittatura fatta con pannello sandwich a doppia lamiera ad alto potere isolante. Lo spazio racchiuso tra queste due superfici è interamente occupato da collettori ad aria, semplici lamelle orientate nere che proteggono la controsoffittatura dai raggi solari ed
immagazzinano calore che, d'inverno, viene convogliato nell'accumulatore termico, d'estate, verso l'esterno grazie all' "effetto camino", che a sua volta crea una depressione nello spazio abitato della scuola succhiando così aria fresca immessa attraverso il vespaio dai terrapieni nella scuola. L'organizzazione funzionale è risolta per fasce parallele (l'unità didattica, i servizi - palestra, il laboratorio sperimentale) realizzabili su diversi livelli per permettere facili "soluzioni" dell'edificio anche su terreni molto scoscesi.